Il nome scientìfico di questa pianta è Origanum vulgare ed appartiene alla famiglia delle Labiate.
Scoprendo la derivazione del suo nome già si capisce quale sia il suo habitat: “oros” in greco significa montagna ed infatti allo stato spontaneo l’origano si ritrova in zone montane.
Nei “giardini dei semplici”, gli orti in cui i monaci antichi coltivavano le piante medicinali, quando la medicina era ancora un insieme di magia e di empirismo, l’origano era senz’altro una delle piante più note e coltivate sui balconi; si utilizzavano le sue proprietà antalgiche, espettoranti, toniche, digestive, oltre a quelle aromatiche; infatti è noto a tutti come condimento di pizze, arrosti, salse varie. Utile anche per allontanare zanzare e formiche.
Questa pianta supera il mezzo metro d’altezza e presenta un fusto spigoloso e munito di ramificazioni nella sua parte superiore; le foglie sono provviste di peli e di picciolo; i fiori, presenti in estate, sono numerosi e si riuniscono in formazioni sferiche terminali color rosa.
Sono proprio queste sommità fiorite che vengono utilizzate in fitoterapia.
Malattie curabili e utilizzo in fitoterapia
- Aerofagia: si lascino dieci grammi di sommità fiorite e foglie in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti; si filtri e si beva una tazza dell’infuso così ottenuto prima dei pasti principali.
- Allattamento: viene utilizzato come aroma, nelle pietanze, oppure si prepara l’infuso, lasciando dieci grammi di frutti in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti; si nitri e si bevano due tazze al giorno di tale preparato.
Denti: Origano + Timo si lascino venti grammi di una pianta in mez zo litro di alcol a 60° (gradazione alcolica che prepara il farmacista) per venti giorni; si filtri e si utilizai per sciacqui quotidiani diluendo con acqua (una parte di preparato in due parti d’acqua)
- Mestruazioni: si lascino cinque grammi di sommità fiorite in mezzo litro d‘acqua bollente per dieci minuti; si filtri e si bevano due tazze al giorno di tale infuso.
- Mal di testa e nevralgie: si facciano bollire, per venti minuti, venti grammi di sommità fiorite e foglie in poca acqua; si imbottisca un asciugamano con questo decotto, senza filtrare, e si applichi sulla parte interessata.
- Appetito: in questo caso si utilizzano le sommità fiorite essiccate, tenute p*f due minuti in infusione in mezzo litro d’acqua bollente; il disaggio è il solito dei precedenti.
- Forfora nei capelli: Origano e Ortica: si acquisti in farmacia mezzo litro di alcol a 60° (è questa una gradazione alcolica che farà il farmacista) e vi si mettano a macerare trenta grammi di origano e trenta grammi di ortica per venti giorni. Si filtri a questo punto il preparato e si usi per frizioni quotidiane sul cuoio capelluto, avendo cura di non bagnare i capelli direttamente, ma solo la radice.