Camomilla Romana (Anthemis nobilis)

camomilla-romanaDa non confondere la camomilla romana, nome scientifico Anthemis nobilis con la Marticaria, infatti, al contrario della seconda, la romana è molto più comune alo stato spontaneo, mai più che altro coltivata a scopo terapeutico, Di questa pianta non si conosce l’origine, non essendo mai citata in antichi testi, si sa peraltro che nel 1550 venne segnalata in Inghilterra come pianta intestante

La sua essiccazione viene effettuata in effettuata in maniera adeguata, rapidamente all’ ombra e in un luogo ben aerato, questo par impedire che la pianta scurisca perdendo così le sue proprietà.

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Melissa (Melissa officinalis)

melissaIl nome scientifico di questa pianta è Melissa officinalis appartiene al­la famiglia delle Labiate e viene det­ta anche “citronella” o “fiore delle api”. Questi vari nomi correnti fanno di per se stessi capire alcune caratteri­stiche della melissa: profuma gradevol­mente di limone ed è una delle prin­cipali piante mellifere, data la predilezione delle api per i suoi fiorì.… continua a leggere

Equiseto (Equisetum arvense)

equisetumIl nome scientifico dell’equiseto è Equisetum arvense, ma è conosciutissimo come “coda cavallina”. Que­sta pianta, come ad esempio la fel­ce, ha sì radici, ma non ha né fiori né semi. Ma allora, come si riproduce? Attra­verso spore, disposte in appositi sporangi raggruppati in una specie di pannocchia terminale.

Un’altra caratteristica della coda caval­lina è quella di presentare due diversi fusti che si susseguono in due diversi periodi; il primo spunta in primavera:  è rossastro, privo di clorofilla, piuttosto corto e munito, nella parte terminale superiore, della spiga con le spore; quando il compito ripro­duttivo è stato compiuto e le spore si sono riversate nel terreno, que­sto fusto avvizzisce.… continua a leggere

Arnica (Arnica montana) – Uso terapeutico e proprietà curative

Arnica_montanaL’ Arnica montana appartiene alla fa­miglia delle Composite; conosciuta an­che come “tabacco di montagna”, deve questo appellativo al fatto che in montagna si preparano sigarette con le sue foglie essiccate che i montanari fumano e che possono risultare utili nelle cure disintossicanti dal tabacco.

Anticamente l’amica non doveva es­sere una pianta conosciuta, visto che le prime testimonianze risalgono al 1100 circa; fu utilizzata dalla Scuola Salernitana, e da allora molte sono sta­te le discussioni sulla sua efficacia te­rapeutica e sulla sua tossicità; certo è che senza una precisa prescri­zione medica, questa pianta si utilizza solo esternamente; infatti il suo uso interno può essere molto pericoloso e provocare danni al sistema digerente, a quello respiratorio, a quello nervoso, fino a provocare ar­resto cardiaco.… continua a leggere