Il luppolo viene chiamato scientificamente Humulus lupulus ed appartiene alla famiglia delle Cannabinaree.
Esiste un’altra specie di luppalo, Humulus japonicus, di origine asiatica, coltivata nei giardini come pianta ornamentale.
Il luppolo somiglia molto alla vite; le sue foglie, però, tono prive di viticci e con picciolo più piccolo.
A scopo industriale questa pianta viene ne coltivata per la produzione della birra. In fitoterapia, invece, costituisce un rimedio fondamentale per vari disturbi psichici e nervosi; viene, infatti, consigliato in caso di iperidrosi nervosa, in stati d’ansia, di depressione, di nervosismo, in disturbi organici dovuti a fattori nervosi, come tachicardia ed altri disturbi cardiaci, gastriti e editi, ulcera gastrica, menopausa e climaterio.
La sua azione sedativa è così forte ed evidente, che persone sensibili, presenti durante la raccolta, possono essere colpite da sonnolenza. Per avere un’azione migliore e più efficace il luppolo viene consigliato in associazione ad altre erbe calmanti.
Allo stato spontaneo si trova in boschi e siepi fino a circa 1500 metri. La sua altezza raggiunge i sette metri; è una pianta perenne, con fusto rampicante; le sue foglie, color verde pallido, sono opposte, piccialate, divise in tre o cinque lobi dai bordi dentati. I fiori si dividono in fiori femminili e fiori maschili; sono proprio i fiori femminili la parte pianta utilizzata a scopo terapeutico. Si presentano come coni riuniti a grappoli die si inseriscono all’ascella delle foglie; sono ricoperti da una sostanza resinosa color giallo-oro, il luppolino.
Se si hanno problemi d’insonnia, oltre a usare il luppolo in vari infusi, si può provare a dormire su un cuscino imbottito di coni: le esalazioni provenienti dall’olio etereo del luppoline, hanno azione sedativa e narcotica.
Questa pianta si dimostra utile anche per risvegliare l’appetito, per favorire la digestione, e studi recenti hanno messo in evidenza le qualità antibiotiche di alcuni suoi componenti, che sembrano particolarmente attivi contro i batteri Gram positivi.
Alcune piante si utilizzano anche per via intema ed esplicano così un’azione depurativa, che favorisce un miglior colorito e una migliore tonicità della pelle:
Utilizzi in fitoterapia
Pelle Grassa : si lascino dieci grammi di coni in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti; si filtri e fi applichi sul viso mattino e sera.
Ansia: si prendano dieci grammi di coni e si mettano in infusione in mezzo litro d’acqua bollente per quindici minuti; si filtri poi il tutto e si bevano tre tazze al dì di tale preparato, lontano dai pasti. Passiflora: si mettano quindici grammi tra foglie e fiori in mezzo litro d’acqua bollente, lasciando in infusione il tutto per venti minuti; filtrare e bere tre tazze al dì, lontano dai pasti.
Digestione: si prepara un infuso lasciando dieci grammi di coni essiccati in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti; filtrare e bere una tazza di tale preparato dopo i pasti pincipali. Questa preparazione si consiglia alle persone che soffrono di problemi digestivi di chiara origine nervosa.
Insonnia: se si tratta di un’insonnia molto marcata e i precedenti preparati non dovessero bastare usati singolarmente, si possono preparare delle miscele, come qui di seguito: 20 gr. di valeriana + 10 gr. di camomilla +10 gr. di luppolo +10 gr. di biancospino.