Questa pianta appartiene alla famiglia delle Crucifere ed il suo nome scientifico è Capsella bursa-pastoris. Viene comunemente detta “capsella”, termine derivante dal latino e che significa “cofanetto”; il tuo frutto, infatti, ha questa forma particolare.
La borsa del pastore è conosciuta da tantissimo tempo; nel Medioevo, pur non conoscendo ancora la sua principale qualità, che è quella emostatica, veniva utilizzata per la cura di varie affezioni. Si racconta che un pastore, che aveva l’abitudine di arrestare le emorragie delle sue pecore utilizzando la capsella, un giorno curò e guarì una giovane fanciulla che stava per morire in seguito ad una forte perdita di sangue.
E’ da allora che si parla di “borsa del pastore e che si inizia a sfruttare le sue proprietà emostatiche; perfino durante le guerre, quando non ti potevano avere medicinali adatti, si tentava di arresare forti sanguinamenti con l’uso di questa pianta
Si tratta di una pianta infestante, che li ritrova un po’ dovunque. E’ annuale, munita di un peduncolo fiorale eretto e di foglie baiali disposte a rosetta. I fiori si presentano durante quasi tutto l’anno e sono piccoli, bianchi, riuniti a grappoli.
In fitoterapia si utilizza tutta la parte aerea della pianta, lia fresca che essiccata.