Il carciofo viene scientificamente chiamato Cynara scolymus appartiene alla famiglia delle Composite.
Anticamente questa pianta veniva utilizzata come diuretico e, solo verso il 1500, si iniziò ad utilizzare come rimedio ai danni del fegato e contro l’itterizia. Ma è solo in questi ultimi anni che si è dimostrata la sua reale utilità nella cura delle affezioni epato-biliari.
La parte commestibile del carciofo, quella utilizzata nelle nostre cucine, rappresenta il fiore della pianta, colto ancora in boccio; anche in questa sua parte, il carciofo presenta le sue qualità, ma la maggiore attività terapeutica è esercitata dalle foglie; e sono proprie le foglie utilizzate in fitoterapia per l’azione depurativa a livello del fegato, per diminuire il tasso di colesterolo, per l’azione diuretica, ipoglicemizzante, per favorire la secrezione di bile e per regolare la funzione della cistifellea; in pratica questa pianta svolge una potente azione depurativa dell’organismo, favorendo l’attività del fegato; è consigliabile anche in caso di stitichezza, e ai diabetici, in caso di ritenzione idrica.
Una volta cotto, il fiore del carciofo deve essere consumato rapidamente, perché si altera, sviluppando tossine ed assumendo una colorazione bluastra
Utilizzi in medicina e proprietà benefiche
Arteriosclerosi: si prepari in questo caso un decotto, mettendo a bollire in mezzo litro d’acqua, venti grammi di foglie per dieci minuti; si filtri il tutto; la posologia è di due tazze al giorno.
Cellulite: anche in questo caso si prepara un infuso ottenuto lasciando dieci grammi di foglie di carciofo in mezzo litro d’acqua bollente per quindici minuti; li filtra poi il preparato e le ne bevono due tazze al giorno.
Cistite: si prepara in questo caso un decotto facendo bollire dieci grammi di foglie in mezzo litro d’acqua per dieci minuti; si filtra il preparato e se ne bevono tre tazze al giorno lontano dai pasti.
Tarassaco: si facciano bollire trenta grammi di radici in mezzo litro d’acqua per un quarto d’ora; si filtri il decotto così ottenuto e se ne bevano tre tazze al giorno lontano dai pasti.
Digestione: si prepara un decotto facendo bollire quindici grammi di foglie in mezzo litro d’acqua per cinque minuti; si spegne il fuoco e si lascia il tutto in infusione per altri cinque minuti; filtrare e bere una tazza di tale preparato ancora tiepida, venti minuti prima dei pasti principali.
Fegato: si facciano bollire venti grammi di foglie in mezzo litro d’acqua per dieci minuti; si filtri e si bevano due tazze al giorno del decotto così ottenuto.
Gotta : si facciano bollire quindici grammi di foglie in mezzo litro d’acqua per dieci minuti; si filtri e si bevano tre tazze al giorno di tale decotto.