Scientificamente definita Fragaria vesca, la fragola appartiene alla famiglia delle Rosacee. Conosciuta da tempi antichi, questa pianta veniva utilizzata nella cura di molte affezioni, prima fra tutte la gotta; si racconta perfino che Linneo si curò e guarì da questa malattia proprio con l’aiuto della fragola.
In effetti la composizione chimica delle sue foglie e dei suoi frutti le conferiscono qualità diuretiche, depurative, astringenti e toniche. La ricchezza di vitamine e di sali minerali, poi, ne rendono consigliabile l’uso a persone anemiche, convalescenti, debilitate.
Si tratta di pianta perenne, provvista di fusto molto corto e peloso; le sue foglie sono divise nettamente in tre lobi, dentate, provviste di picciolo.
I fiori si presentano all’inizio dell’estate e sono di color bianco; lasciano poi il posto ad un falso frutto, la fragola, appunto, che in realtà è il ricettacolo del fiore. I veri frutti, infatti, sono quelli che all’apparenza possono sembrare piccoli semi, ma che in realtà sono piccole noci.
In terapia si utilizzano foglie, “frutti” e radici.