La Malva silvestris appartiene alla famiglia delle Malvacee.
Anticamente definita come “omnimorbia”, rimedio a tutti i mali, questa pianta veniva utilizzata effettivamente per i mali più disparati fin dai tempi di Cicerone ed ancora prima.
Provvista di fiori dal bel color lilla, venati di rosa, la malva era coltivata nei giardini come pianta decorativa.
Ma il lato che più ci interessa è la sua utilizzazione come pianta medicinale; come già accennato, era considerata utile un po’ a tutto e a tutti: le sue proprietà calmanti, emollienti, lassative, venivano sfruttate sia in cure interne che in applicazioni esterne; venivano preparate tisane contro l’indigestione, per combattere la stitichezza, per calmare spasmi interni e tossi stizzose.
Le donne si preparavano perfino lavande a base di malva per forme infiammatorie delle parti intime; per non parlare della sua ampia utilizzazione nelle stomatiti, gengiviti e dolor di denti, come collirio sfiammante in arrossamenti oculari, come materia prima nella fabbricazione di creme di bellezza.
La malva è una pianta biennale, che raggiunge il metro d’altezza; il suo fusto eretto presenta foglie palmate, munite di lunghi piccioli e di ruvidi peli.
I fiori si presentano nel perìodo estivo; sono piuttosto grandi, a cinque petali, color lilla.
In fitoterapia si utilizzano le radici, le foglie ed i fiori, dopo essiccazione.