Appartenente alla famtgfia delle Ericacce, il mirtillo è scientificamente detto Vaccinium myrtillus. E’ pianta tipicamente “montanara”, prediligendo le foreste dai terreni silicei dove si tirovano fittissime macchie di questo cespuglio
Il suo frutto è molto ricco di vitamine A e C, oltre che ai tannini, sali minerali, pigmenti antocianici. con queste bacche si preparano marmellate e gelatine, ma il loro gusto viene ben apprezzato anche al naturale. In tempi antichi il mirtillo non era conosciuto, e solo dopo il periodo medievale si scoprirono empiricamente le sue qualità, fra cui quella antidiarreica; è anche sfruttato per le sue proprietà antiemorragiche astringenti, ipoglicemizzanti. Si trovano in commercio nelle farmacie, prescrivibili a carico del Servizio Sanitario nazionale, più medicinali a base di estratti di mirtillo, prescritti per migliorare il tono capillare dei vari sanguigni e la vista, soprattutto la visione crepuscolare, molto difettosa nei miopi.
In fitoterapia, oltre ai frutti, si utilizzano le foglie sia fresche che essiccate. Si tratta di un arbusto allo circa cinquanta centimetri, con fusti verdi, ramificati, muniti di foglie ovali, dentate, con corto picciolo.
I fiori si presentano nel periodo primaverile e sono di color rosa pallido, il fratto è una bacca sugosa, nera-violacea
Utilizzi in fitoterapia e malattie di applicazione
- Cistite e prostatite: si facciano bollire trenta grammi di foglie e frutti in mezzo litro d’acqua per cinque minuti; si filtri e si bevano quattro-cinque tazze al giorno di questo decotto.
- Pelli grasse: si lascino bollire per venti minuti venti grammi di frutti in mezzo litro d’acqua; si filtri e si utilizzi come sopra.
- Diabete: in questo caso non occorre preparare misture particolari, dato che la parte della pianta che ci interessa è il frutto, che può essere consumato sia fresco, che sotto forma di succo concentrato. Si trovano in commercio anche delle capsule di polvere totale (della parte attiva), efficaci e di comoda utilizzazione.
- Varici: si lascino trenta grammi di foglie in mezzo litro d acqua bollente per dieci minuti; si filtri e si bevano tre tazze al giorno al detto infuso.
- Emorroidi: sia i frutti che l’infuso delle foglie ottenuto lasciando in mezzo litro d’acqua bollente trenta grammi di foglie per dieci minuti (berne tre tazze al giorno); per via esterna, si può utilizzare il decotto dei frutti, ottenuto facendone bollire un etto in mezzo litro d’acqua per una ventina di minuti; si utilizzi per impacchi locali.
- Vista: anche in questo caso, il consumo di frutti è utile in ogni modo; si possono mangiare così come sono, o prepararne il succo, o il decotto, con le stesse modalità e quantità di quello di carota.