Il nome scientifico di questa pianta è Valeriana officinalis , ma il suo appellativo più famoso è quello di “erba gatta”, che le deriva dall’abitudine dei gatti di rotolarsi in mezzo alle sue foglie con enorme piacere. E solo verso l’ Ottocento che si comincia a conoscere questa pianta e ad apprezzarne le qualità, per arrivare nel periodo medievale, quando verrà considerata una vera e propria panacea.
Oggi la valeriana rappresenta uno dei migliori sedativi del sistema nervoso e viene consigliata negli stati d’ansia, depressione, insonnia ed in altre forme di origine nervosa come coliti, gastriti, diarrea, vomito, emicrania, palpitazioni, disturbi della menopausa.
In fitoterapia la parte della pianta utilizzata è rappresentata da rizoma e radici, dopo essiccazione. La valeriana, appartenente alla famiglia delle Valerianacee, si ritrova in prati e fossi umidi. La sua altezza raggiunge il metro e mezzo; è pianta perenne, con fusto eretto, cavo, scanalato, munito di elegante fogliame. Le foglie sono opposte, formate ognuna da una serie di circa undici foglioline. I fiori sono bianchi o rosa pallido e si riuniscono in cime ombrelliformi.
In gocce, compresse, capsule,