Il Crocus satìvus appartiene alla famiglia delle Vitacee. Questa pianta era nota già in tempi antichi e veniva coltivata proprio per scopo medicinale; molte sono le citazioni che si fanno sullo zafferano in scritti famosi dai quali si conosce che si utilizzava come digestivo, stimolante, emmenagogo.
Fin qui niente di strano, dato che queste proprietà gli sono state tutt’ oggi riconosciute alla luce delle recenti ricerche scientifiche; ma, soprattutto ai tempi medievali, veniva usato davvero per le affezioni più disparate e, in un periodo come quello di streghe e magia, si voleva guarire ogni male con lo zafferano.
Oggi, la polvere ottenuta dai suoi stigmi viene commercializzata soprattutto per uso culinario; purtroppo spesso viene falsificata; il motivo è presto chiaro: per ottenere un chilo di polvere occorrono circa centotrentamila fiori!
Si tratta di pianta erbacea perenne, provvista di bulbo-tubero arrotondato, rivestito da tuniche fibrose; i fiori sono grandi, in genere due per ogni asse fiorifero. Le foglie si sviluppano dopo i fiori e sono strette, lanceolate, lunghe perfino trenta centimetri. Il fratto è una cassula a tre logge, ricca di semi.
Utilizzi curativi in fitoterapia
Appetito: si utilizzi giornalmente per aromatizzare le vivande
Leucorrea: si lasci in infusione in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti, un grammo di polvere; si bevano due tazze al giorno dell’infuso così ottenuto
Mestruazioni: si lasci in infusione in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti, un grammo di polvere; si bevano due tazze al giorno dell’infuso così ottenuto.
Tosse: si mettano cinque grammi di zafferano in mezzo litro d’acqua; si aggiungano duecentocinquanta grammi di zucchero e si faccia bollire il tutto fino ad ottenere uno sciroppo omogeneo; prendere tre cucchiai da minestra di tale preparato.